Le elezioni in Provincia di Cuneo dal ’94 ad oggi

via http://www.scenaripolitici.com/2011/03/giro-delle-province-cuneo.html

Cuneo è con Asti la provincia del piemonte dove nella prima repubblica la DC ha sempre mantenuto il primato, anche nel 1984 nell’anno del sorpasso del PCI a livello nazionale.
Nella seconda repubblica il CDX e la Lega ottengono la maggioranza dei voti in quasi tutte le elezioni.
In particolare il CDX è fortissimo nei paesi della Langa e delle valli, in modo da controbilanciare il miglior risultato del CSX nel capoluogo ed in alcuni grandi centri come Alba e Bra.
Alle politiche il CDX e la Lega hanno sempre vinto nei 4 collegi della Camera e nei 2 del Senato, cedendo solo il collegio di Savigliano alla camera nel 1996 per la divisione tra Bossi e Berlusconi.
In provincia invece per 2 mandati ha governato il popolare Giovanni Quaglia (CSX), nel 1995 a causa della alleanza con la Lega e nel 1999 grazie alla popolarità ottenuta nel precedente mandato.
Nel 2004 Cuneo, unica provincia in quella sfortunata tornata elettorale, passa al CDX grazie alla candidatura prestigiosa di Raffaele Costa, che risulta vincente al primo turno anche senza la Lega e nonostante il candidato del CSX sia il popolare ex-sindaco dell capoluogo Elio Rostagno.
Nel 2009 Costa si ritira e cede il posto alla leghista Gianna Gancia (compagna del ministro Calderoli) che risulta eletta al primo turno.
Il comune capoluogo in controtendenza al resto della provincia ha sempre avuto invece dei sindaci del CSX: Elio Rostagno, dal 1995 al 2002, la cui prima giunta in coalizione con la Lega, e dal 2002 Alberto Valmaggia, confermato nel 2007.
Alle regionali la provincia di Cuneo si e’sempre schierata nettamente col CDX: nel 2000 Enzo Ghigo sconfigge nettamente Livia Turco col 58,9% contro il 29,6%. Nel 2005 nonostante la vittoria della Zarina Mercedes Bresso a livello regionale la provincia Granda vede ancora prevalere il CDX:58,2% a 40,3%.
Infine nel 2010 da Cuneo arriva un grosso contributo a Roberto Cota per la sua elezione a governatore:55,1% per il giovane capogruppo alla camera della Lega Nord e solo il 39,4% per la governatrice uscente, nonostante l’appoggio dell’UDC, che nel cuneese ha una della sue roccaforti al Nord (grazie sopratutto alla presenza di Teresio Delfino, ex dc ed esponente dei precedenti governi Berlusconi).
I numeri di And

POLITICHE 1994 [proporzionale]
Forza Italia: 24,7%
Partito Democratico della Sinistra: 8,2%
Alleanza Nazionale: 5,0%
Partito Popolare Italiano: 20,3%
Lega Nord: 25,3%
Rifondazione Comunista: 3,3%
Patto Segni: 0,0%
Lista Pannella: 5,3%
Federazione dei Verdi: 3,4%
Partito Socialista Italiano: 1,2%
Movimento per la Democrazia – La Rete: 1,7%
Alleanza Democratica: 1,6%
CDX (FI+AN+LN+LP): 60,3%
CENTRO (PPI+PS): 20,3%
CSX (PDS+RC+FV+PSI+MD-LR+SVP): 19,4%
EUROPEE 1994
Forza Italia: 34,0%
Partito Democratico della Sinistra: 7,6%
Alleanza Nazionale: 4,7%
Partito Popolare Italiano: 14,9%
Lega Nord: 17,3%
Rifondazione Comunista: 3,1%
Patto Segni: 3,4%
Federazione dei Verdi: 2,9%
Lista Pannella: 2,7%
Partito Socialista Italiano-AD: 2,8%
Movimento per la Democrazia – La Rete: 0,7%
Partito Repubblicano Italiano: 1,5%

CDX (FI+AN+LN+LP): 58,7%

CENTRO (PPI+PS+PRI): 19,8%

CSX (PDS+RC+FV+PSI+MD-LR+AD+SVP): 17,1%

POLITICHE 1996 [proporzionale]
Partito Democratico della Sinistra: 9,6%
Forza Italia: 25,2%
Alleanza Nazionale: 6,4%
Lega Nord: 32,5%
Rifondazione Comunista: 4,6%
Popolari-SVP-PRI-UD-Prodi: 8,8%
CCD-CDU: 8,1%
RI-Dini: 0,0%
Federazione dei Verdi: 2,5%
Pannella-Sgarbi: 1,8%
Mov.Soc. Fiamma Tricolore: 0,0%
CDX (FI+AN+CCD-CDU): 39,7%

CSX (PDS+RC+FV+PSI+MD-LR+AD+SVP): 25,5%

EUROPEE 1999
Forza Italia: 31,6%
Democratici di Sinistra: 7,6%
Alleanza Nazionale – Patto Segni: 4,6%
Lista Emma Bonino: 15,8%
I Democratici: 8,0%
Lega Nord: 14,0%
Rifondazione Comunista: 2,1%
Partito Popolare Italiano: 2,3%
CCD: 1,3%
CDU: 4,0%
SDI: 0,6%
Comunisti Italiani: 1,2%
Verdi: 1,4%
Udeur: 1,2%
Fiamma Tricolore: 0,8%
Rinnovamento Italiano: 1,0%
Partito Pensionati: 1,0%
Partito Repubblicano Italiano: 0,6%
CDX (FI+AN+CCD+CDU-PP): 41,5%

CSX (DS+DEM+PPI+SDI+CI-VER+UDEUR+RI): 23,3%

POLITICHE 2001
Forza Italia: 32,9%
Democratici di Sinistra: 11,2%
La Margherita: 14,1%
Alleanza Nazionale: 7,5%
Rifondazione Comunista: 2,9%
Lega Nord: 10,7%
Lista Di Pietro: 5,7%
CCD-CDU: 3,6%
Democrazia Europea: 3,4%
Pannella-Bonino: 4,0%
Il Girasole: 1,7%
Comunisti Italiani: 1,1%
Nuovo PSI: 0,5%
Fiamma Tricolore: 0,6%
CDX (FI+AN+LN+CCD-CDU+NPSI): 55,2%

CSX (DS+MAR+RC+GIR+CI): 31,0%

EUROPEE 2004
Uniti nell’Ulivo: 23,3%
Forza Italia: 24,9%
Alleanza Nazionale: 6,5%
Rifondazione Comunista: 3,7%
Unione di Centro: 9,5%
Lega Nord: 14,0%
Fed. dei Verdi: 1,9%
Comunisti Italiani: 1,5%
Lista Emma Bonino: 3,8%
Di Pietro Occhetto: 2,3%
Socialisti Uniti: 1,0%
A.P. Udeur: 0,2%
Alternativa Sociale: 0,8%
Part. Pensionati: 1,7%
Fiamma Tricolore: 0,4%
PRI-Sgarbi: 0,4%

CDX (FI+AN+UDC+LN+SU): 55,9%
CSX (UU+RC+FV+CI+DP-OC+UDEUR): 32,9%

POLITICHE 2006
L’Ulivo: 25,6%
Rifondazione Comunista: 4,0%
Rosa Nel Pugno: 2,4%
Comunisti Italiani: 1,6%
Italia Dei Valori: 2,8%
Verdi: 2,0%
UDEUR: 1,3%
Pensionati: 1,3%
Forza Italia: 25,2%
Alleanza Nazionale: 10,9%
Unione di Centro: 10,1%
Lega Nord – MPA: 10,6%
DC – Nuovo PSI: 0,6%
Alternativa Sociale: 0,6%
Fiamma Tricolore: 0,5%
CDX (FI+AN+UDC+LN-MPA+DC-NPSI+AS+FT): 58,5%

CSX (U+RC+RNP+CI+IDV+V+UDEUR+PENS+): 41,0%

POLITICHE 2008
Partito Democratico: 25,9%
Italia dei Valori: 4,3%
Popolo della Libertà: 33,5%
Lega Nord: 19,7%
Sinistra Arcobaleno: 2,2%
Unione di Centro: 7,9%
La Destra – Fiamma Tricolore: 3,4%
Partito Socialista: 0,4%
Sinistra Critica: 0,4%
Partito Comunista dei Lavoratori: 0,5%
CDX (PDL+LN+MPA): 53,2%

CSX (PD+IDV): 30,2%

EUROPEE 2009

Popolo della Libertà: 31,0%

Partito Democratico: 18,3%
Lega Nord: 24,9%
Italia dei Valori: 7,0%
Unione di Centro: 8,7%
Rifondazione e Comunisti Italiani: 2,0%
Sinistra e Libertà: 1,7%
Lista Bonino – Pannella: 3,3%
L’Autonomia: 0,7%
Fiamma Tricolore: 0,7%
Partito Comunista dei Lavoratori: 0,6%
Forza Nuova: 0,5%
CDX (PDL+LN+AUT): 56,6%

CSX (PD+IDV+LBP+SEL): 30,3%

Ricordando: le elezioni del 1948

Articolo presente sul giornale Parland d’Dian Giugno 2010.

Il 28 e 29 marzo di quest’anno siamo stati chiamati a votare per rinnovare il Consiglio Regionale e il Consiglio Comunale. I risultati ormai li sapete tutti: Roberto Cota è stato eletto Presidente del Consiglio Regionale mentre il nuovo Sindaco di Diano d’Alba è Giuseppe Ciravegna.

Quando si va a votare è bello pensare a tutti quelli che sono passati prima di noi. A questo filo che ci tiene legati alle persone di un tempo, a nostri parenti e amici che ci hanno ormai lasciato ma che possiamo ricordare con i gesti e le azioni che anche loro, tanto tempo fa, hanno fatto.

Nei pranzi di festività e compleanni, quando si riuniscono tutti i famigliari intorno al tavolo e ravioli e dolcetto rendono più conviviali i discorsi, capita di parlare di chi non c’è più e di ricordarlo anche come sostenitore di questo o quell’altro partito. Si parla del dopoguerra, quando le nostre Langhe erano stremate da anni di guerra civile e si cercava lentamente di tornare alla vita che un tempo era stata tranquilla e serena. E per tornare a questa vita si doveva passare anche dalle elezioni, che per tanti anni erano state un desiderio rimasto inespresso.

Le elezioni del 18 aprile 1948 furono le prime vere elezioni dopo quelle per l’Assemblea Costituente. Il clima era di insofferenza: la moneta subiva un’inflazione sempre più aspra, il prezzo delle materie prime era aumentato di 40 volte rispetto al 1938, si contavano alla fine del 1947 due milioni di disoccupati e quattro milioni di poveri, dei quali oltre la metà al Sud Italia.

Se in Italia la situazione non era rose e fiori, sul fronte estero le cose andavano ancora peggio: nel 1947 con il Piano Marshall si diede inizio all’epoca di tensione tra USA e i paesi comunisti, che sull’altro fronte risposero con la nascita del Cominform a cui parteciparono anche membri del PCI.

In questo clima si scontrarono DC e Fronte Democratico Popolare (partito che riuniva Pci, Psi più altri gruppi minori), in una campagna elettorale senza precedenti. Si organizzarono migliaia di comizi, si stamparono milioni di manifesti (la sola DC ne diffuse 5.400.000, quasi tanti quanti quelli di Cirio e Rabino messi insieme) che puntavano più sullo scherno e sul giudizio divino che altro. Nei paesi vennero inviati dei carri-cinema per la promozione elettorale e i membri dell’Azione Cattolica vennero mandati in lungo e in largo a diffondere la novella del “buon elettore-buon cattolico”.

I risultati elettorali furono clamorosi e inaspettati: la DC vinse con il 48,5% (rispetto al 25,2% dell’Assemblea costituente) mentre il Fronte Popolare si fermò al 30,8%, lasciando le briciole agli altri partiti.

De Gasperi poté consolidare la sua posizione di Presidente del Consiglio ottenendo un altro mandato, e iniziò quel periodo di scontro tra DC e comunisti che continuò per tutto il dopoguerra italiano e oltre.

A Diano d’Alba votarono 1.812 dei 1.976 elettori, il 91,7%. La DC ottenne un plebiscito: 937 voti, più del 54%. Il secondo partito più votato non fu però il Fronte Popolare, ma il Partito dei Contadini d’Italia, con il 28,33% dei voti (489 votanti). Questo partito fu fondato negli anni ’20 dall’astigiano Alessandro Scotti e ricostituito dopo la guerra proprio nel territorio albese, e nelle elezioni del ’48 proprio Scotti venne eletto deputato.

Il Fronte Popolare ottenne ben 55 voti, il 3,19% dietro a Blocco Nazionale (7,36%) e a Unità Socialista (5,45%).


Forse ricordando anche noi che non c’eravamo questi momenti di storia del nostro paese possiamo ritrovare il vero senso del voto e con esso ricongiungerci a chi, 62 anni fa come oggi, compie questo gesto come espressione di libertà.