Elezioni Europee: i candidati della Lega nella circoscrizione Nord-Ovest

Sono stati resi noti i candidati alle Elezioni Europee per la Lega. Il Piemonte, che rientra nella circoscrizione Nord-Occidentale, vede 20 candidati.

In cima alla lista naturalmente il “Capitano” Matteo Salvini, mentre gli altri candidati sono presentati in ordine alfabetico. Di seguito l’elenco e una breve biografia per ognuno degli aspiranti europarlamentari.

  • Matteo Salvini: non ha bisogno di presentazioni. Il “Capitano” certamente rinuncerà alla poltrona una volta eletto, ma il suo nome serve ad attirare l’elettorato con capacità mnemoniche ridotte ad un massimo di 7 lettere;

 

  • Heidi Monica Andreina: Sindaco del comune di Credaro, paese di 3500 abitanti del Bergamasco;

 

  • Marco Campomenosi: genovese, già assistente parlamentare di Salvini a Bruxelles e successivamente segretario dell’eurogruppo della Lega al Parlamento Europeo;

 

  • Alessandra Cappellari: consigliere Regionale in Lombardia, in precedenza vicesindaco e consigliere comunale a Mantova;

 

  • Marta Casiraghi: consigliere comunale a Missaglia, comune in provincia di Lecco;

 

  • Dante Cattaneo: sindaco di Ceriano Laghetto, paese ad alto profilo Leghista (alle ultime elezioni Regionali la Lega ha ottenuto oltre il 40% di preferenze). Molto
    Il sindaco pastore Dante Cattaneo
    Dante Cattaneo

    attivo sui social. Nella foto lo vediamo (a destra) in compagnia di alcune mucche (a sinistra) usate come tosaerba nei prati comunali.

 

  • Angelo Ciocca: eurodeputato uscente, fresco condannato a 1 anno e 6 mesi (con pena sospesa) per il processo “Rimborsopoli” in Regione Lombardia, dove era consigliere nella passata legislatura;

 

  • Gianna Gancia: consigliere regionale, ex presidente della provincia di Cuneo nonché moglie dell’ex ministro Calderoli;

 

  • Danilo Lancini: sì, il nome vi suona famigliare. Sì, è proprio quello che aveva
    Danilo Lancini

    tappezzato la scuola comunale con 700 (settecento, sette-zero-zero) soli delle Alpi, e che mantiene sempre un rigoroso aplomb;

 

  • Pietro Marrapodi: consigliere comunale nel municipio Milano 3;

 

  • Laura Molteni: ex deputata e ora consigliere comunale a Milano;

 

Alessandro Panza
Alessandro Panza (immagine profilo twitter)
  • Alessandro Panza: ex assistente parlamentare di Salvini a Bruxelles e ora event planner per la Lega. Sul suo profilo twitter si presenta in maniera moderata e aperta al dialogo;

 

  • Vittoria Poggio: alessandrina, ex consigliere comunale del PdL e successivamente Lega Nord;

 

  • Cristina Porro: consigliere comunale e segretaria della Lega ad Albenga;

 

  • Marco Racca: consigliere comunale e segretario di partito a Savigliano;

 

  • Paolo Sammaritani: consigiere regionale in Valle d’Aosta;

 

  • Silvia Sardone: consigliere regionale in Lombardia (eletta con oltre 11 mila Image result for sardone silviapreferenze) e consigliere comunale a Milano, nell’estate 2018 lascia Forza Italia (dove era tra le predilette di Berlusconi) e pochi giorni fa decide di entrare nella Lega. Pronti, via ed è subito a far le valigie per Bruxelles.

 

  • Isabella Tovaglieri: consigliere comunale a Busto Arsizio;
  • Stefania Zambelli: vicesindaco del comune di Salò;
  • Zanni Marco: responsabile Esteri della Lega, già Parlamentare Europeo eletto nel Movimento 5 Stelle, che ha lasciato nel 2017.

Dal fumetto anti-discriminazione alla lettera anti-disciminazione

In risposta al post riguardante il fumetto distribuito dai Giovani Padani, il segretario provinciale della Lega risponde con la seguente lettera:

Ho letto con attenzione l’articolo di Stefano Negro, il quale criticava la proposta del Governatore del Piemonte Cota, riguardo la modifica del’assegnazione delle borse di studio per gli studenti degli atenei piemontesi. Innanzitutto replico alla sua opinione relativa al volantino distribuito in occasione della manifestazione tenutasi il 2 novembre, davanti all’Università degli Studi di Torino, nel quale si voleva dare il quadro della situazione agli studenti. Le raffigurazioni sul volantino erano volte a “catturare” subito l’attenzione dello studente, evitando di distribuire i soliti volantini che essendo pieni di dati politici, il più delle volte, possono risultare noiosi. Se al sig. Negro è sfuggita questa accezione che si voleva dare, sfrutto quest’occasione per portarla alla sua conoscenza. Per quanto riguarda la questione più prettamente politica, ribadisco il concetto espresso dal Presidente Cota, ossia che si dovrebbe chiedere alle Regioni di residenza di contribuire nell’erogazione delle borse di studio, per gli studenti che decidono di studiare non nella propria Regione, ma in altre a loro più “gradite”. Questo provvedimento è volto ad assicurare una più ampia copertura nell’erogazione delle borse stesse, senza intaccare il diritto allo studio di nessuno. Soprattutto in periodi di difficoltà economica, come quello attuale, in cui si è costretti a tagliare in alcuni settori, non si è voluto intaccare quello che è il diritto ad avere un sostegno economico nel proprio percorso di studi. Per fare ciò, si rende inevitabilmente necessario, però, richiedere alle Regioni di appartenenza degli studenti un contributo, proprio in ragione del fatto che questo diritto si vuole garantire al più alto numero di studenti possibile. Infine per quanto riguarda la chiusura degli sportelli universitari a Cuneo e ad Alba, a fronte di ciò si stanno comunque implementando le strutture volte a favorire il disbrigo delle pratiche per via telematica. Questo è quanto si vuole fare, al di là di inutili tentativi di aggrapparsi al paventato “attentato” al diritto allo studio. Se però non fosse ancora chiaro, potremmo sempre inviarle un volantino, questa volta però cercheremo di essere più attenti nel disegnarlo”.

Alberto Brignone

Coordinatore Provinciale Mgp

Segretario Organizzativo Provinciale Lega Nord

Tralasciando la questione politica, che certamente verrà certamente discussa accuratamente nelle sedi opportune con le usuali frasi fatte e discorsi a decibel notevoli, rispondo alla parte di cui effettivamente parla il post, ovvero il fumetto.

Era chiaro che l’intento del volantino fosse  “attirare l’attenzione” degli studenti (altrimenti non si spiegherebbe la distribuzione davanti all’università) ma, come insegnano i migliori pubblicitari, lo scopo di creare “attesa” nell’utente serve per poi spiegare le proprie argomentazioni. Sarebbe bastato inserire sotto al fumetto un paio di righe spiegando il perchè e come gli studendi di altre regioni “ruberebbero” le borse di studio agli studenti piemontesi, sempre ammesso che essi ne abbiamo maggior diritto rispetto ai primi.

Personalmente ritengo che l’eccellenza si raggiunga soprattutto con una selezione per merito, capacità e impegno. Non per geografia. Probabilmente è anche grazie agli studenti “extraregionali” che l’Università di Torino è considerata la terza migliore università d’Italia tra quelle con più di 40.000 iscritti. Oppure si vada a vedere se all’università di Cambridge tutti gli studenti sono del Cambridgeshire.

P.S. Mi piacerebbe molto ricevere il volantino a mezzo posta. Se il Sig. Brignone mi lasciasse cortesemente la sua mail potrei farle avere i miei dati anagrafici per la spedizione.

Il fumetto anti-discriminazione

La settimana scorsa il Presidente delle Regione Cota aveva lanciato la proposta di destinare i fondi per l’aiuto agli studenti universitari solo ai residenti in Piemonte. Alla sua dichiarazione avevano fatto eco voci di protesta e di assenso, ma sembrava che la sua fosse soltanto una provocazione che si sarebbe dissolta in pochi giorni. Invece così non è.

I ragazzi del Movimento Giovani Padani, capitanati dall’onorevole Piemontese Davide Cavallotto, hanno cavalcato l’onda della protesta per lanciare una proposta “contro le discriminazioni”. Sembrerebbe una proposta lodevole e condivisibile da tutti, ma se si va nel dettaglio si scopre che le discriminazioni sono degli studenti meridionali a danno dei Piemontesi.

Secondo Cavallotto infatti “Oggi seimila universitari piemontesi non possono usufruire del diritto alla borsa di studio perché le risorse a disposizione devono essere utilizzate per studenti provenienti da altre regioni. È indispensabile che ognuno faccia la sua parte perché il Piemonte non può pagare per tutti”.

I Giovani Padani hanno impugnato le armi (metaforicamente parlando) e Martedì 2 Novembre hanno organizzato una manifestazione davanti all’Università degli studi di Torino dove hanno distribuito migliaia di volantini di “denuncia”. Il volantino raffigura un fumetto in cui i poveri studenti piemontesi non possono accedere alle borse di studio mentre l’orda di ragazzi delle altre regioni (Umbria, Emilia, Puglia, Campania, casualmente non Veneto e Lombardia) fa man bassa di contributi. La spiegazione, alquanto tecnica e contenente dati inconfutabili, termina con una eloquente spiegazione dei criteri di assegnazione delle borse di studio: STUDENTI PIEMONTESI TIE!

Davanti a contante argomentazioni risulta davvero difficoltosa una replica che non scenda a livelli di bassezza morale, ma si può tentare comunque.

Se si va a vedere il bando per il conseguimento delle borse di studio dell’EDISU (L’ente per il diritto allo studio) si nota che i fondi sono erogati in base a diversi criteri: anno di frequenza, condizione economica, requisiti di merito, condizione abitativa.

Il 35% delle borse sono riservate agli studenti che si iscrivono al primo anno nelle università piemontesi. Il restante 65% sarà quindi riservato agli studenti non-piemontesi? No, semplicemente a quelli iscritti ad un anno successivo al primo.

Sarà allora il criterio abitativo a discriminare i Piemontesi? Nemmeno, perché esso diversifica i fondi se lo studente è residente nel comune dell’università, se è pendolare (comune distante al massimo 60 minuti di viaggio dall’università) o fuori sede. Anzi, questa tipologia mette sullo stesso piano uno studente di un’altra regione e uno studente abitante per esempio nelle Langhe, essendo entrambi indicati come “fuori sede” ma con ben diverse difficoltà.

Saranno quindi le condizioni economiche a discriminare i Piemontesi? Ancora no, dato che la situazione economica è determinata dalla dichiarazione ISEE, che è equivalente per tutte le famiglie a livello nazionale. Inoltre l’Ente controlla il 100% delle dichiarazioni, perciò non si può nemmeno pensare di “barare” per ottenere i fondi.

Saranno infine le condizioni di merito? Sarà che i licei “meridionali” sono molto più facili dei nostri licei Piemontesi Doc? Anche stavolta è un no. Le condizioni di merito vengono misurate nell’università e non ai licei di provenienza e le borse sono distribuite in base al rapporto esami passati\voto conseguito.

Sembra quindi che le numerose e supportate argomentazioni del volantino non trovino molti riscontri nel bando delle borse di studio. Attenderemo quindi la prossima uscita di questo avvincente fumetto per sapere come va a finire la storia.