Il Consigliere Marrone contro il patrocinio di Torino al festival Gay.

“Non si tratta di un “no” ideologico, ma penso che prima di metterci la faccia il Comune debba valutare la qualità di una manifestazione. E in questo caso le pellicole.”

Queste le dichiarazioni del 29enne consigliere comunale di Torino Maurizio Marrone, famoso per i blitz volti a “liberare” i centri sociali di Torino, che aumentano ancora di più le polemiche sul Festival del Cinema Gay di Torino.

Ogni anno la realizzazione del festival, uno dei più rinomati del suo genere in Italia ed Europa, porta con sé numerose polemiche sul sostegno pubblico di regione, provincia e comune al punto che quest’anno la Regione Piemonte ha negato il patrocinio alla manifestazione.

Certamente il mancato contributo pubblico ad una manifestazione del genere fa sorgere il dubbio che i rappresentanti politici che si schierano contro lo facciano per un atteggiamento omofobo. Fortunatamente il consigliere Marrone leva ogni equivoco con la sua dichiarazione: non è per omofobia, è che i film magari sono brutti e quindi la commissione cultura del Comune debba valutarli prima di rilasciare contributi.

Grande proposta quella del giovane talento della politica (evidentemente non della matematica):  i 18 consiglieri della Commissione cultura (tra cui figura anche Marrone) dovrebbero affittare una sala video per circa 8000 minuti senza interruzioni per guardare tutti i 136 film del Festival e solo a quel punto decidere se valga davvero la pena di erogare contributi.

Attendiamo con ansia le future proposte di Marrone per valutare la qualità delle manifestazioni: la commissione cultura dovrà leggere tutti i milioni di libri presenti al Salone di Torino per decidere se merita davvero i contributi ed infine imparare a memoria tutti i passi di Tango perché magari l’International Tango Torino Festival non ospita danzatori di qualità.

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